giovedì 21 settembre 2017

Carcere, Antigone Marche: "Una discarica sociale, reinserimento impossibile"

La situazione nelle prigioni regionali tocca livelli preoccupanti: scarse le misure alternative applicate così come il numero di psicologi, educatori e di attività per il cambiamento di vita. Senza contare i problemi sul piano sanitario. Lunedì la visita di Antigone a Montacuto

Sovraffollamento, carenza di personale di polizia penitenziaria, presenza di immigrati, assenza del direttore. Vengono additate queste come le cause dell'inasprimento delle condizioni di vita all'interno della Casa Circondariale di Montacuto e delle rivolte che avrebbero interessato l'istituto nei giorni scorsi. Non la pensa allo stesso modo l'Associazione Antigone Marche che, con la sua attività dell'Osservatorio, visiterà lunedì 25 il carcere di Montacuto e in quella sede cercherà di capire le dinamiche di quanto accaduto.
Alla base, secondo Antigone Marche, non ci sono la carenza di agenti, la presenza di etnie diverse di migranti o l'assenza del direttore che, comunque, viene sostituito da un collega se si trova impossibilitato ad andare in istituto. Bensì altri motivi: la scarsa applicazione di misure alternative e la mancanza di percorsi per il reinserimento sociale. In poche parole, pochi sono gli educatori che seguano le persone ristrette; pochi sono gli psicologi che indirizzino il cambiamento di vita e che possano intercettare il malessere; poche le attività professionalizzanti che trasmettano un mestiere spendibile una volta tornati in libertà. Al contrario, sono tante le categorie sociali che i carceri li riempiono anche perché le loro tasche per pagarsi difese costose sono vuote: migranti, persone in attesa di primo grado e tossicodipendenti. Pochi i posti nelle comunità di recupero e i soldi per i percorsi terapeutici.
Eppure, tutti i numeri dicono che dalle misure alternative è l'intera società a trovare giovamento: risparmio per lo Stato e abbassamento della recidiva. Ma forse è la società che non vuole tutto questo, assillata da un bisogno di sicurezza sociale che neanche i numeri giustificano più, dimostrando al contrario la diminuzione dei reati da alcuni anni ad oggi. E allora, cos'è un carcere, se non una discarica dove mettere tutto quello che politica e istituzioni non riescono ad affrontare?
Su questi temi, Antigone Marche sta lavorando da mesi. Incontrando sia dirigenti sanitari, specialmente i referenti delle dipendenze patologiche, sia i politici regionali, per portare i temi della sanità carceraria e dell'applicazione delle misure alternative all'attenzione del mondo istituzionale regionale più alto. Di tutto questo lavoro silenzioso, Antigone Marche spera di poter dare conto quanto prima. Per ora, va sottolineato un punto: in carcere, sovraffollamento, suicidi, autolesionismo, consumo smodato di psicofarmaci non sono fenomeni naturali, bensì spie di qualcosa che non funziona. Spie di un sistema dove, come ammesso anche da Massimiliano Prestini, Coordinatore nazionale Cgil Polizia penitenziaria, il reinserimento è impossibile.


Jesi, 21 Settembre 2017

giovedì 7 settembre 2017

Convocazione dell'Assemblea regionale di Antigone Marche

Sabato 16 settembre 2017, dalle ore 10, si terrà a Fano l'assemblea regionale dei soci e del direttivo dell'associazione Antigone Marche.
Tutti, membri e simpatizzanti, sono invitati a partecipare!