E'
alla Casa Circondariale di Ascoli Piceno la prima visita
dell'Osservatorio sulle condizioni degli istituti di detenzione
regionali dell'associazione per le tutele e garanzie nel
sistema penale. L'incontro con il personale a disposizione per scattare la fotografia della situazione
Parte
da sud, da Marino del Tronto, l'attività dell'Osservatorio sulle
condizioni di detenzione di
Antigone Marche, l'associazione
che si occupa di tutela e garanzia dei diritti nel sistema penale.
Domani, sabato 26 maggio, infatti,
i
volontari accreditati dal DAP (Dipartimento dell'Amministrazione
Penitenziaria) entreranno nella Casa Circondariale diretta da Lucia
Di Feliciantonio per l'incontro con
tutto il personale a disposizione, dal direttore al comandante, dagli
educatori ai sanitari, e il reperimento di dati e informazioni circa
la situazione della struttura e delle persone che vi sono ristrette.
L'ultima
visita all'istituto, situato a 8 Km da Ascoli Piceno, risale
all'ottobre 2014. All'epoca si era da poco registrato il suicidio di
una persona in attesa di primo grado, vi erano 106 detenuti, a fronte
di una capienza regolamentare di 80 posti, e uno dei nodi più
problematici era il lavoro.
"La
direttrice
– si legge nella scheda stilata dai volontari dopo la visita -
considera
il lavoro quale problema primario dell’Istituto. Infatti le scarse,
quasi nulle, offerte lavorative e la difficoltà di attivare corsi di
formazione professionale a causa della mancanza di fondi limitano le
possibilità di riscatto sociale per detenuti ed ex detenuti, nonché
frenano il loro percorso trattamentale. Si cerca di fronteggiare in
parte la questione lavoro ed i problemi di interazione ed
integrazione con il mondo esterno mediante attività di volontariato
in cui partecipano gli stessi detenuti. Un esempio è stata l'opera
volontaria di pubblica utilità che ha permesso la riverniciatura
della scuola elementare della città".
Oltre
a ciò, però, i volontari avevano descritto come 'precarie' le
condizioni igieniche e di vivibilità della sezione giudiziaria,
sebbene dal 2010 avessero preso via dei lavori di ristrutturazione.
Oltre alla direttrice, nella struttura lavoravano 3 educatori, un
assistente sociale, si avevano 177 unità di polizia penitenziaria
assegnate e operavano i volontari della Papa Giovanni XXIII e della
Caritas.
Questo,
in breve, il sunto dell'ultima visita che è possibile ritrovare
anche sul sito dell'Associazione Antigone. Domani, un nuovo incontro
e un'altra fotografia.