domenica 23 settembre 2012

A proposito di S., che deve essere libero a casa sua, e invece sta in cella qui da noi


S. è di nazionalità bulgara, ha 32 anni e il 22 Novembre scorso è stato condannato a 2 anni di reclusione per reati informatici. Pena sostituita, dice la sentenza, con l’espulsione per un periodo di anni 10. Conosciamo la storia nei dettagli: nomi, luoghi, persone, domande, carte. S. è in carcere dal maggio 2011 e fino a pochi giorni fa era ancora in carcere.

Sì, avete capito bene.  Almeno da quando la sentenza è diventata definitiva, nell'aprile scorso, attende di essere liberato, e nel frattempo rimane in cella. A primavera prossima si sarà fatto da detenuto tutto il carcere che non avrebbe dovuto scontare.

Le carceri sono sovraffollate, gli stranieri li vogliamo rispedire per legge a casa loro. Per evitarlo, affogano in mare o si fanno schiacciare dalle ruote dei camion. Costui che non chiederebbe di meglio, che ha diritto di ritornare, sancito da un Giudice, lo teniamo rinchiuso, nessuno spiega il perché.

Chi gli restituirà questi mesi di morte civile? Rileggendo la cartella coi documenti raccolti nel tentativo inutile di aiutare viene da pensare soltanto che siamo un paese selvaggio.

1 commento:

  1. ...adesso si scopre che si potrebbe trattare di un errore giudiziario...
    http://www.ilmessaggero.it/marche/giudiziaria/notizie/221604.shtml
    (intanto grazie al buon lavoro del giornalista del Messaggero)

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