venerdì 25 maggio 2018

Carcere, Antigone Marche domani a Marino del Tronto


E' alla Casa Circondariale di Ascoli Piceno la prima visita dell'Osservatorio sulle condizioni degli istituti di detenzione regionali dell'associazione per le tutele e garanzie nel sistema penale. L'incontro con il personale a disposizione per scattare la fotografia della situazione

Parte da sud, da Marino del Tronto, l'attività dell'Osservatorio sulle condizioni di detenzione di Antigone Marche, l'associazione che si occupa di tutela e garanzia dei diritti nel sistema penale. Domani, sabato 26 maggio, infatti, i volontari accreditati dal DAP (Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria) entreranno nella Casa Circondariale diretta da Lucia Di Feliciantonio per l'incontro con tutto il personale a disposizione, dal direttore al comandante, dagli educatori ai sanitari, e il reperimento di dati e informazioni circa la situazione della struttura e delle persone che vi sono ristrette.
L'ultima visita all'istituto, situato a 8 Km da Ascoli Piceno, risale all'ottobre 2014. All'epoca si era da poco registrato il suicidio di una persona in attesa di primo grado, vi erano 106 detenuti, a fronte di una capienza regolamentare di 80 posti, e uno dei nodi più problematici era il lavoro. "La direttrice – si legge nella scheda stilata dai volontari dopo la visita - considera il lavoro quale problema primario dell’Istituto. Infatti le scarse, quasi nulle, offerte lavorative e la difficoltà di attivare corsi di formazione professionale a causa della mancanza di fondi limitano le possibilità di riscatto sociale per detenuti ed ex detenuti, nonché frenano il loro percorso trattamentale. Si cerca di fronteggiare in parte la questione lavoro ed i problemi di interazione ed integrazione con il mondo esterno mediante attività di volontariato in cui partecipano gli stessi detenuti. Un esempio è stata l'opera volontaria di pubblica utilità che ha permesso la riverniciatura della scuola elementare della città".
Oltre a ciò, però, i volontari avevano descritto come 'precarie' le condizioni igieniche e di vivibilità della sezione giudiziaria, sebbene dal 2010 avessero preso via dei lavori di ristrutturazione. Oltre alla direttrice, nella struttura lavoravano 3 educatori, un assistente sociale, si avevano 177 unità di polizia penitenziaria assegnate e operavano i volontari della Papa Giovanni XXIII e della Caritas.
Questo, in breve, il sunto dell'ultima visita che è possibile ritrovare anche sul sito dell'Associazione Antigone. Domani, un nuovo incontro e un'altra fotografia.

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